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Con deliberazione n. 51/2016/PAR, la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Basilicata, ha fornito indicazioni in merito alla possibilità di utilizzare i risparmi di spesa conseguenti al pensionamento di un lavoratore per incrementare l’orario di lavoro dei dipendenti assunti part-time.

Secondo i magistrati, i risparmi conseguiti a seguito della cessazione di unità di personale possono essere utilizzati in percentuale e in progressione temporale per dar corso a nuove assunzioni a tempo indeterminato ma non può escludersi che l’Ente, che non intende procede re a nuove assunzioni nel breve periodo, possa invece disporre degli spazi finanziari liberatisi per aumentare le ore lavorative del personale in part time.

Resta, tuttavia, fermo il limite complessivo di spesa di personale che rappresenta l’obiettivo cogente di finanza pubblica, che non potrà essere superato. L’aumento dell’orario lavorativo part time quindi è consentito se il conseguente aumento della spesa trovi capienza nei limiti generali in materia di spesa di personale ai fini del conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

È evidente che gli spazi assunzioni liberatisi in conseguenza delle cessazioni dovranno ridursi se l’Ente decidesse di disporne non già a fini di turn over ma per incrementare l’orario dei rapporti part time. Diversamente andrebbero a sommare le maggiori spese per incremento dell’orario part time con la spesa per nuove assunzioni e – salvo il caso in cui la spesa per l’aumento dell’orario part time venga impegnata a valere sulla percentuale di risparmio non destinabile a turn over – potrebbe risultare violato il limite complessivo di spesa di personale di cui al citato comma 557.

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