Con il d.m. del 10 aprile scorso (in G.U. del 22 aprile), il Viminale ha provveduto ad aggiornare i parametri previsti dall’art. 263, comma 2, del Tuel, secondo cui «con decreto a cadenza triennale, il ministro dell’interno individua (…) i rapporti medi dipendenti-popolazione per classe demografica, validi per gli Enti in condizioni di dissesto».
Tali parametri interessano in modo rilevante anche i Comuni non dissestati.
Già in base al d.l. 113/2016, infatti, la possibilità di effettuare nuove assunzioni è stata triplicata nei Comuni con gli organici più leggeri, ma solo se la popolazione complessiva dell’Ente era inferiore a 10.000 abitanti.
Con il d.l. 50/2017, invece, il beneficio è stato esteso anche ai Comuni medio-grandi, fermo restando il vincolo relativo al rispetto delle tabelle definite per gli Enti in dissesto.
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