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In data 14 ottobre 2016, il Consiglio di Stato ha reso il parere n. 2113, sullo schema di decreto legislativo riguardante la dirigenza pubblica, che prevede, in particolare, la creazione di ruoli unificati e coordinati statali, regionali e locali e l’eliminazione della distinzione in due fasce separate, per assicurare una maggiore mobilità verticale e orizzontale nel conferimento degli incarichi dirigenziali.

Nel parere espresso dal Consiglio di Stato sono state poste in rilievo le condizioni indispensabili per il funzionamento effettivo della riforma e vengono dettate una serie di regole che hanno lo scopo di assicurare che il rapporto di lavoro dei dirigenti venga disciplinato nel pieno rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa.

Nel parere si esprime inoltre perplessità in ordine alla composizione della Commissione per la dirigenza, a cui lo schema di decreto assegna delicate funzioni di garanzia che presiedono all’intero procedimento di conferimento e revoca degli incarichi dirigenziali.

Il Consiglio di Stato ha infine posto in rilievo come la riforma sia priva di nuovi sistemi di valutazione della dirigenza, la cui mancanza rischia di compromettere la funzionalità dell’intero impianto, nonché dei principi per la fissazione degli obiettivi da parte dell’autorità politica.

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